Il dato clamoroso sulla Roma: gioca due ore in più! Ecco il motivo

ROMA – Sta davanti a tutti, nella classifica degli insostituibili. Non della Roma, della Serie A. Instancabile e indistruttibile, Bryan Cristante si è arrampicato in cima al record dei minuti giocati insieme al compagno di squadra Rui Patricio, che però nella vita fa il portiere: 1.198 in 12 giornate. La coppia di Mourinho precede i due del Verona, Montipò e Magnani, a quota 1.195, e un altro paio di titolarissimi del Genoa, Dragusin e Frendrup, saliti a 1.193.

Roma, un recupero infinito

Questi dati, che stridono un poco con il ruolo part-time di Cristante in Nazionale, svelano due verità: la prima, intuitiva, è che la Roma non possa rinunciare a uno dei tre capitani della squadra, a prescindere dalla posizione in campo; la seconda, analizzando l’impegno dei competitor, è che la Roma è la squadra di Serie A che ha giocato di più nelle prime settimane del campionato. Quasi 100 minuti di media-partita, per un totale di 118 minuti di recupero complessivi. Sono due ore, mica dettagli. Non è un elemento secondario, come conferma il ribaltone realizzato contro il Lecce tra il 91’ (rete di Azmoun) e il 94’ (2-1 di Lukaku). Per una squadra che non molla fino all’ultimo, usufruire di qualche secondo supplementare può portare qualche punto nell’altra classifica, quella che assegna i piazzamenti finali. Per capirsi: l’Inter capolista ha giocato finora 36 minuti in meno (1.162, con il portiere Sommer unico sempre presente), la Juventus seconda ha “riposato” per 46 minuti in più (1.152 minuti complessivi, con Bremer mai sostituito).

Roma, Cristante non molla mai

D’altra parte era stato proprio Cristante, dopo la sconfitta di San Siro contro l’Inter, a giustificare la deludente sconfitta con la scarsa profondità della rosa, soprattutto a causa degli infortuni. «Siamo pochi e siamo stanchi giocando una partita dopo l’altra». Lui, galleggiando tra difesa e centrocampo, un po’ regista e un po’ mezzala, ha saltato soltanto il primo tempo di Praga in Europa League: per il resto Mourinho lo ha tenuto in campo in ogni frangente delle partite, per un consuntivo provvisorio di 16 presenze stagionali.

Cristante, l’uomo ovunque

Per la Roma insomma è quasi positivo che Spalletti lo abbia risparmiato per oltre un’ora contro la Macedonia. Ma magari lo preferirà a Jorginho domani sera a Leverkusen, in uno stadio che a Cristante ricorda un momento molto bello vissuto con il club: alla BayArena, giocando una partita quasi eroica da difensore centrale, Bryan ha festeggiato lo scorso 18 maggio la qualificazione alla finale di Europa League. A Budapest poi sarebbe finita male ma questa è un’altra storia. Anzi, Cristante è stato l’unico calciatore della Roma ad arrivare lucido ai rigori. Piuttosto, da friulano, domenica proverà a farsi perdonare il rigore sbagliato contro l’Udinese nello scorso campionato. Un’imperfezione che peraltro non inficiò in alcun modo il risultato: sulla ribattuta ci pensò Bove a segnare il gol dopo che il tiro di Cristante era stato respinto dal palo.


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